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Novembre 2023. Dopo anni di silenzio, le reti sono tornate a stendersi sotto gli ulivi secolari dell’Olivetum, nel cuore dell’antica Val Demone. Qui, dove lo sguardo spazia dal Mar Mediterraneo alle sagome delle Eolie, abbiamo ripreso un rito interrotto troppo presto: la raccolta delle olive, eredità di una tradizione familiare che la scomparsa del nonno aveva sospeso.
Un Viaggio nel Tempo e nella Terra
Non era solo una raccolta. Era una riconquista: delle radici, dei gesti antichi, del legame con una terra che fu uno dei Reali Dominii al di là del Faro, crocevia di storia e cultura
- Le olive, cadute tra le reti o raccolte a mano, viaggiavano in sacchi di juta verso il frantoio al tramonto, come un tempo.
- I tumuli (l’antica misura locale) hanno ridato voce a una metrica dimenticata.
- Le varietà: Minuta Nasitana, Santagatese, Verdello, Frantoio, Nocellara Messinese—nomi che suonano come poesia, ognuna con il suo carattere, tutte figlie di questa costa battuta dal vento
L’Olio Nuovo: Oro dei Nebrodi
La molitura, durata una settimana, ha restituito un olio extravergine dall’acidità impercettibile e dal fruttato intenso. Quello che i siciliani chiamano “l’oro verde”:
- Colore: verde smeraldo con riflessi dorati.
- Profumo: erba appena tagliata, carciofo selvatico, una punta di mandorla amara.
- Sapore: piccante ma equilibrato, con note di pomodoro acerbo e finocchietto.
Assaggiarlo su una fetta di pane caldo è stato come riaccendere una memoria: quella del nonno che ci insegnava a riconoscere, dal gusto, l’ulivo da cui veniva ogni goccia.
Perché Questa Raccolta Era Diversa?
Una promessa: continuare, migliorare, condividere.
Biologica per scelta, non per obbligo: niente pesticidi, solo rispetto per gli alberi centenari.
Un atto di resistenza: contro l’abbandono delle campagne, contro l’omologazione dei sapori.





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